29/08/22

Il sentiero dei grandi alberi

Il sentiero dei Grandi Alberi è un itinerario che va a toccare una serie di patriarchi vegetali, veri e propri monumenti viventi che costituiscono un patrimonio storico e culturale oltre che naturalistico e ambientale. I protagonisti sono loro, gli alberi, capaci a seconda delle stagioni di mutare d'aspetto ma di non perdere mai di fascino. Dal verde estivo che regala un'ombra sempre apprezzata ai mille colori del foliage autunnale, all'inverno quando sono ricoperti dalla neve fino alla primavera con il risveglio della natura, sono sempre un'attrazione imperdibile.
Patriarchi verdi Il cammino ha inizio all'arrivo della cabinovia, ora non in funzione, che collega Recoaro Terme a Recoaro Mille a fianco della quale si trova un maestoso faggio secolare: il fagaro della seggiovia, uno dei più grandi faggi spontanei esistenti in vallata. Si prosegue lungo la strada di accesso a Recoaro Mille fino alla località Chempele, dove, all'incrocio con la provinciale, si incontra un gruppo di tre frassini maggiori centenari. Le tre piante mostrano però i segni del tempo. Tra i frassini, a pochi metri dalla strada, si trova una vecchia ghiacciaia in disuso. Dopo malga Chempele si entra in una faggeta per arrivare in località La Rasta da dove si possono ammirare, con una suggestiva vista panoramica, le Piccole Dolomiti e il monte Pasubio. Nella zona sono presenti abeti rossi e pini ma anche tigli, faggi e frassini e alberelli di nocciolo. Si incontra anche il carpino bianco prima della località Le Vallette e vicino a un torrentello salici e ontani.
Linte Alle spalle del complesso dei Castiglieri si trova un gruppo di 23 tigli, i linte di Pizzegoro, un boschetto composto da esemplari di notevoli dimensioni ed età secolare. Arrivati a malga Sebe si raggiunge il patriarca dei Grandi Alberi recoaresi, il linte delle Montagnole, un albero da tempo incluso nel volume dei Grandi Alberi d'Italia. Si tratta di uno splendido esemplare di tiglio ibrido che si staglia imponente su un piccolo rilievo del pascolo, la cui età è plurisecolare. La pianta non gode di buona salute per l'età, alcune potature mal eseguite e un fulmine che anni fa ha segnato pesantemente il fusto. Giovani tigli stanno però crescendo attorno al patriarca a testimonianza della vita che continua. Di seguito si incontrano numerosi altri grandi alberi come ad esempio il policormico faggio di malga Ofra. Il sentiero conduce al piccolo altopiano del monte Anghebe, zona panoramica alla base delle pareti rocciose della catena delle Tre croci. A malga Sebe di Sopra si trova un altro imponente tiglio ibrido plurisecolare dalla caratteristica inclinazione del fusto e un faggio secolare. Vicino a malga Anghebe c'è un altro grande faggio di lunga vita dato che è plurisecolare.Malghe Proseguendo il sentiero si raggiunge malga Podeme 1 dove si trovano un tiglio ibrido che sorge una ventina di metri a ovest dell'edificio e un frassino maggiore. Dalla malga scendendo vi è una raggiera di 3 tigli e 4 frassini maggiori. Si imbocca poi il sentiero 120 del Cai. Più avanti sono da segnalare un altro gruppo di tigli secolari. Si raggiunge poi malga Podeme 2 e il laghetto del Creme. Altra malga di passaggio è malga Raute dietro la quale ci sono due esemplari di faggio e a valle un sorbo montano. Oltre malga Morando si raggiunge l'ultimo Grande Albero del percorso, un faggio dal fusto diviso in quattro cormi, vicinissimi tra di loro a formare quasi un corpo unico. L'albero ha la chioma fortemente asimmetrica. L'escursione dei Grandi Alberi termina arrivando al rifugio alla Gazza.